Skål!

*il giorno dopo il suo arrivo, la giovane donna fa il suo ingresso nella Taverna poco affollata.
Entra a passo tranquillo, ben ripulita e riposata dopo il viaggio. Porta degli abiti piuttosto semplici su degli stivali scuri ed alla cintura penzola una comunissima spada corta ed alcune scarselle. Non appena entrata, inizia a guardarsi intorno con fare baldanzoso. Si avvicina spedita verso il bancone, dove richiama l’attenzione dell’oste*

Ehi voi, buon uomo….ce l’avete qualcosa di forte?

*dice con voce melliflua. Lancia alcune monete sul banco, mentre prende comodamente posto. Si toglie il mantello, e poi afferra il boccale che l’oste le ha appena servito, ammiccando come ringraziamento. Ne tracanna la metà, molto soddisfatta. Poi si gira verso la sala, poggiando la schiena verso il banco e rimanendo seduta: osserva con occhi curiosi sopra le sue cicatrici sbiadite, ed un risolino le dipinge le labbra*

*dopo un paio d’ore ed arrivata al terzo giro, la giovane inizia a sbuffare ed a contorcersi sulla sedia dov’è seduta. Posando il boccale sul banco con un tonfo, sbuffa sonoramente*
Che noia....questa Taverna è un mortorio.
Eppure, mi avevano raccontato grandi cose di questa città…

*riafferra il boccale, visibilmente scocciata. Si volta di nuovo verso la sala, alzando un pò la voce*
Questa Taverna è un MORTORIO!

*poi notando l’oste che guarda con un sopracciglio inarcato, gli sorride bonariamente*
Ovviamente, grandi lodi alla vostra dispensa, buon uomo….

*vuota il resto del boccale, e ne ordina un altro*

*il ragazzo dalla bianchissima chioma entra in taverna spalancando la porta e notando le grida della ragazza, le si rivolge dicendo*

Ola ssssseñoritaa, Io soi Axel Gringo de la Oja ed avete attirato la mia attenzione.Posso chiedervi porque vi adirate cosí tanto,señorita?

*l'uomo, da un tavolo, nota il chiasso e si volta a dare un'occhiata.
Non appena vede il mercante conversare con l'avventuriera, si incuriosisce e osserva la scena*

*sente un blaterare alla sue spalle, e si volta lentamente con il boccale in mano, lo sguardo ancora stizzito. Poi si lascia andare in una risata moderatamente contenuta, mentre osserva il ragazzo che ha davanti*

Che suono curioso...che lingua è questa?

*poi sorseggia di nuovo il contenuto del suo boccale, squadrando l'uomo con i suoi occhi scuri*

Mi lamentavo della scarsa affluenza di compagnia, gentilissimo messere. Quando si arriva in una nuova città, sopratutto una città come Drepania, qualunque viaggiatore avrebbe voglia di fare due chiacchere...

*gli dice poi sottovoce, sporgendosi un poco dalla sedia, in modo che l'oste non possa sentirla*

Il capo qui, ha della mercanzia ottima, non c'è che dire...ma è un tipo piuttosto noioso....

*ritira il busto, ammiccando in direzione del ragazzo. Poi si volta verso il centro della sala, ed alza il boccale verso l'uomo seduto da solo, che si è girato a guardare nella loro direzione*

Salute!

*finisce il contenuto del boccale*

*risponde a sua volta*
Già, Drepania è una città piuttosto movimentata....non ho potuttto far altro che notare il vostro arrivo al porto e mi sono alquanto incuriossitto. Di certo la mia lingua è inusuale per questo posssto, ma a quanto pare voi potreste parlarne un'altra sempre diversa da quella locale...Se posso permettermi, da quale posto venite voi?

Salute!
*beve*

*si alza e si avvicina al tavolo, salutando con una pacca sulla spalla il mercante e porgendo la mano alla donna*
Terenzio Makara, Zanne nere.
Non ho potuto fare a meno di sentire la vostra conversazione.

*si mette comoda al bancone, mentre ordina un'altro boccale. Guarda il ragazzo, e alla sua domanda gli sorride con un piccolo ghigno. Le cicatrici sulle sue guance si curvano insieme al resto del viso*

Vengo dal Norska

*beve il primo sorso appena l'oste le porge il bicchiere, ringraziandolo con un cenno. Poi continua con tono piuttosto gioviale*

Eppure, si potrebbe meglio dire Teutonia, visto che è lì che ho speso gran parte della mia vita...se c'è una cosa che i Teutonici sanno fare bene *sospira con espressione molto divertita* è la birra.

Ad ogni modo *continua, in direzione del ragazzo* com'è che si chiama il vostro paese? *inizia a roteare la mano come se non lo ricordasse*

*nel mentre i suoi occhi si puntano sul tizio che li osservava prima, che ora si avvicina. Quando le porge la mano, la giovane la afferra stringendola, mentre lo squadra per bene*

Ymir.
Avete sentito la nostra conversazione dite?
E allora perchè non vi siete avvicinato prima, mi dico!

*scoppia a ridere*

Siete forse timido, messere?

*la giovane ordina per entrambi gli uomini che ora siedono con lei un'altro giro, facendo un cenno all'oste*

Timido? Chi mi ha conosciuto sa per certo che non lo sono.
Cercavo di capire se foste interessata ad arruolarvi in un ordine o in una gilda, come la maggior parte degli avventurieri da queste parti

Mmmmh Nnnorshka..

*sorride*

Conosco già una perssssona di quelle terre, interessante

*beve*

Emmh Drepania, che domande hahahahahahahah

Ad ogni modo, siete interessante...resterete per molto señorrrrittta?

*saluta con un cenno della mano l'uomo*

Tttterenzio, come ve la cavate con quella questione señor?..Non sembra delle migliori..

*dice leggermente intristito*

*rispondendo al ragazzo* ah per quella cosa, non penso sarà un problema, almeno non per me...s'intende.

*si rivolge ragazzo dai capelli bianchi con fare scettico*

Credevo che a Drepania si parlasse l'Elaviano, presumo quindi che questa lingua debba venire da qualche altra regione limitrofa?
Ah, conoscete uno del Norska dite? Interessante....

*sorride sarcastica. Poi si volta verso l'altro uomo*

In quanto al mio trattenermi, il vostro amico qui sembra aver sollevato una buona questione.
Mi hanno parlato di questi ''Ordini''...non ho ancora ben capito cosa siano. Mi hanno inoltre parlato di un potentissimo Re che governa la città, e che questi ''ordini'' farebbero parte della sua giurisdizione. E' così?

*ascolta interessata allo scambio di frasi tra i due*

Sembra inoltre che voi vi conosciate già...siete esponenti di alcuni di questi così chiamati Ordini?
Mmm...allora la città non è un mortorio come sembra vista da questa Taverna...

*sorride compiaciuta*

Vi sono quattro ordini nel territorio, oltre alla Gilda Delle Zanne nere, per la quale io combatto.
Gilda composta da fedeli del Sommo Mor'ashkar, di cui il grande Re Abel Septim è Flagello.

*beve e si rivolge nuovamente alla ragazza*

Posssssibile señorittta..in quanto agli Ordini è proprio cosí ed io in particolare faccio parte dell'Ordine dei Mercanti... E si, il mio compito è anche quello di reclutare....vi disturbo per caso Ymir?

*rivolgendosi poi all'uomo*

E allora che la sorrrrte vi accompagni, beviamo!

*scola il boccale*

*rimane per un attimo immobile cercando di capire le parole dell'uomo, poi ridacchia*

Perdonate la mia ignoranza, mio buon messere, mi sfuggono alcuni nomi.
Mor'ashkar? Zanne Nere? Questo dovrebbe farmi capire qualcosa sul funzionamento e proposito di tale Gilda, che continua però a sfuggirmi, mio rammarico.

*poi continua*

E poi ci sono quattro altri Ordini mi dite...quali sono?

*ascolta le parole del giovane dai capelli bianchi*

Ordine dei Mercanti...oh, suona già bene.
Di cosa vi occupate esattamente?

*beve e si appresta ad ascoltare interessata*

*dice sorridendo leggermente*

L'Ordine dei Mercanti si occupa di tutto ció che è bello....come i soldi!soprattutto i soldi!
Voi avete interessssi in particolare?

*sorride anche lei di rimando*

Sembrerebbe proprio che io e l'Ordine di cui fate parte abbiamo già due interessi in comune....

*poi di nuovo, un leggero ghigno*

Particolari? Non direi...mi interessano molte cose...

*sorseggia dal suo boccale, guardandoli entrambi con un espressione leggermente divertita*

*Il ragazzo in vesti blu e nere entra in taverna e sospira*

Buona sera a tutti, oste una birra per favore

heh, almeno c'è la buona compagnia

*osserva il giovane dalle vesti blu e nere entrare e lo saluta alzando il boccale*

Perchè sospirate, Messere?
Venite qui a chiaccherare con noi!

*ti si rivolge una giovane dagli occhi scuri, sorridendoti, le cicatrici che le scivolano come disegni sbiaditi sulle guance*