Omaggio ai caduti.

*l'Alto comandante entra in Cattedrale. Indossa una lunga veste nera e bianca, al cinto il gagliardetto con il simbolo del Drago. Il mantello svolazza ad ogni suo passo deciso. In volto è seria e gli occhi sono illuminati di una strana luce. Mentre percorre la navata, si lascia cadere dietro dei rametti di ulivo, mentre tiene con la sinistra un cero acceso. Arrivata davanti alla statua di Elerya, la guarda con decisione, poggia il cero alla base e si toglie il cappuccio. Esce dalla borsa 4 candele, che dispone due a sinistra del cero e due a destra. Un rametto di ulivo viene posto davanti alle candele. Si inginocchia solennemente e le accende a una a una. Poi giunge le mani in segno di preghiera*

Splendente Elerya, tu che con la tua luce spazzi via l'oscurità, cancella il male che i tuoi servi hanno subito. Nel tuo nome e per onorarlo essi hanno perso la vita, strappata dalle mani di un Oscuro Tiranno.

Prego il Sommo Ordannam di accogliere le loro anime oltre la Porta della Morte e di ricongiungerle a te, affinchè possano risplendere del tuo amore e della tua misericordia. Per quanto una stanza possa essere buia, basta accendere una candela per illuminare tutto e non avere più paura.

Ed è per questo che, in questa oscurità che avanza, noi ci faremo scudo della tua Luce e la faremo arretrare con la coda fra le gambe. NIENTE PUO' FERMARCI. Sosteneteci, Dei Lucenti, sosteneteci e porteremo giustizia in queste terre, porteremo la vostra parola, divulgheremo le vostre verità.

*Si alza*

Avanti i morti
Portabandiera senza fine della Lotta
e dopo di noi
Ansiosi di innalzare gli stendardi

Un intero popolo
Morti e vivi insieme
e un solo scopo
lo stesso sempre
che nebbia ai tempi oscuri
ci accese il primo fuoco
per entrare nel sentiero della Luce.

*guarda con decisione la statua e con voce ferma dice*

Accetto, come loro, fin d'ora questo destino. Perchè il canto del cigno di un vero credente è il rantolo che egli emette colpito dall'esecuzione di una tirannia oscura.

*Si allontana a passo deciso fuori dalla Cattedrale, lasciando che le candele si consumino durante la notte*

*l'alto comandante segue la collega in cattedrale, porta un lungo mantello nero che copre quasi del tutto il suo corpo, si muove con passo fiero, e si dirige al lato della navata dove prende posto lontano da tutto e tutti*

*inizia a pregare sottovoce*

Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi.

Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti.

Divino Septim, nume tutelare del popolo e degli oppressi, proteggi i tuoi pellegrini da questa valle abissale.

Divina Elerya, accogli tra le tue braccia coloro che hanno combattuto in tuo nome, e io in nome tuo farò si che ci sia luce in questo gorgo di lacrime.

E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli.

E tu saprai che il mio nome è vessillo del Divino quando farò calare la mia vendetta sopra di te.

*entra in cattedrale seguendo i due Alti Comandanti. Indossa il tabarro dell'ordine, che si intravede sotto il mantello nero. Si dirige insieme all'alto Comandante Neeranel verso la statua di Elerya e ascolta le sue parole in silenzio e con le mani giunte, mirando il volto della Dea. Poi prende parola*

Divina e Splendente Elerya...
Tu che sorgi ogni mattino per portare luce e speranza a noi,
Tu che porti calore alle nostre giornate,
Tu che sempre brilli di luce accecante anche quando il cielo è nuvoloso e oscurato...
Ti prego, accogli le anime di coloro che sono morti in questo giorno sacro, tuoi accoliti...

Fa che il tuo splendore possa rivelarsi a loro, e donagli la pace che meritano.

Terribilmente oggi si è mostrata a noi la tirannia di questi folli, che hanno strappato quattro vite...

...che la giustizia possa raggiungerci come un raggio di sole accecante che non si ferma davanti a nulla, che trafigge le nubi della crudeltà e spazza via le tenebre di paura e terrore...