(l'uomo entra in cattedrale, forzando ogni passo, il corpo avvolto da una lunga tunica logora.
Occhi lucidi si scorgono oltre i lunghi capelli che coprono il volto.
**si lascia crollare all'altare della somma Kalaiphenes** e pronuncia singhiozzante delle tristi parole )
Verrò a cercarti e ti starò vicino
quando nuovamente ti incamminerai
nelle desolate terre del dolore,
là dove c'è sempre una tacita battaglia,
là dove si è soli tra la moltitudine,
là dove i consigli sono vana parola,
verrò a cercarti.
Non credere che abbia in me
un motivo più degno d'esistere:
non ne ho.
Non credere che le tue dita sottili
che fragilmente tendi sul fragore del mondo
per ritrarle ratte e tremanti di paura
mi sconfortino.
Non mi sconforteranno.
Non credere che io ceda nel vederti nascondere
nella fragile mano i vergognosi occhi
di cui un tempo vantavi il fulgido bagliore turchino,
perché io,
io non cedrò.
Verrò a cercarti quando ti nasconderai
nel roveto del tuo rifiuto,
nelle tetre pianure degli addii.
E sarò silente nel tuo silenzio
ben desto quando vorrai parlare...
e nulla più.
E se dovesse essere questo
ciò che è vita,
se non dovesse esserci altro
che io farò,
sarà la mia vita
e la vivrò pienamente
BRANDENDO LA MIA SPADA ARDENTE
NEL TUO SACRO NOME ETERNO
[Modificato da EdmondD'Orléans 16/09/2014 04:44]