Scritto dalla recluta Amira.
29 novembre anno 1011, la linea Moriana dell’armata del Lupo si è ritrovata in taverna. Dopo aver sceso le scale di quest’ultima incontriamo la taverniera che ci invita ad accomodarci e serve subito da bere e da mangiare ai presenti. Ma qualcosa sembra non convincerci infatti scopriamo che in realtà la donna è un fantasma. Intanto il generale supremo parlava con il nuovo visconte il generale Crisso ci incaricò di scoprire qualcosa sulla donna: quest’ultima racconta di aver ereditato la taverna dal padre, un lavoro a conduzione familiare da generazioni adesso nelle sue mani, convinta di morire dentro quella stessa taverna. Agitandosi pian piano comincia a ripetere sempre e solo una frase: Mor è distrutta, è colpa della signora. La gente more pe strada. Alla mia domanda: chi è la signora risponde: parlo di Lady Eloise. Quest’ultima, a quanto pare, fu sovrana di Mor e morì durante la taverna di sangue famosa qui a Mor perché fu una strage. Quando le abbiamo rivelato che la donna era morta già da tempo non voleva crederci. Purtroppo, come in ogni taverna succede, vi sono delle liti: Calandrella ha attaccato più volte la donna che voleva cacciarlo via a causa della sua mancanza di rispetto. Durante l’ultimo litigio, i due vengono fermati da Crisso e poi da Adam che riescono ad immobilizzarla e con l’aiuto di Ashilian l’hanno dedicata. Come se la serata non fosse stata già abbastanza movimentata arrivano due streghe. Il generale supremo insieme alla gran sacerdotessa, al visconte e al suo cagnolino (non so il nome), si spostarono in privato per parlare con le streghe. Queste pretendono che il culto di Vairiscia (non so come si scrive) sia legalizzato altrimenti i quattro, già maledetti, morirebbero. La faccenda non sembrava molto chiara infatti, secondo il generale Crisso, se le streghe ci avessero voluto attaccare l’avrebbero già fatto quindi anche loro non vogliono una guerra. Così, grazie alla sua maestria nella retorica, capiamo che non è detto che i quattro debbano morire ma, nel caso in cui il loro culto non venisse legalizzato sarà guerra contro ondate di creature, non morti e chissà cos’altro. Ucciderle li stesso? Ci abbiamo pensato ma la risposta delle streghe è stata: certo potete anche ucciderci ma ne arriverebbero delle altre. Così dicendo son andate via. Il visconte è stato accusato di codardia dal nostro generalissimo Adam poiché quest’ultimo era l’unico a favorire l’approvazione della richiesta, si difende dicendo che non vuole che muoiano persone innocenti provocando il generale con supposizioni senza alcun fondamento. Adam spiega che lui non ha paura di morire e che grazie all’impegno di tutti al conclave estivo non è morto nessuno. Il visconte si è sentito rassicurato e con il suo mastino hanno detto: e guerra sia!
Questo è tutto.
Aggiunte del Generale Crisso.
Tutto è corretto nelle linee essenziali. Precisiamo anche che inizialmente Gin aveva detto che se non avessimo accettato le richieste delle streghe le vittime della maledizione sarebbero morte seduta stante. Parlando con le streghe abbiamo chiarito che le cose non stavano così. Il legaccio di vita, cioè la maledizione che lega la vita dei possessori degli scrigni a quella di madama Gogol, capo delle streghe, non può essere attivata per volontà delle streghe ma funziona solo se viene fatto del male a madama Gogol.
Le streghe hanno invece il potere di inviare dei sogni con i quali dicono di poter fare impazzire le loro vittime. Hanno minacciato di usare questo loro potere, insieme a i loro rituali di evocazione di mostri e altre creature, per combattere una guerra contro di noi.
Evidentemente, o Gin il rosso ha capito male, o ha tentato di prenderci in giro.
Il Visconte inoltre era incline ad accettare le richieste delle streghe, probabilmente per prendere tempo e cercare di fregarle successivamente. Solo dopo il nostro forte dissenzo e quello degli incantatori ha concordato che era meglio rifiutare.
Il generale Simaril ha ordinato che le streghe lasciassero vive la taverna poichè è parte del codice di guerra che chi viene a portare proposte, condizioni o trattative debba essere lasciato parlare e non debba essere toccato.
Se qualcuno dei presenti ha delle aggiunte di qualche rilevanza le scriva qui sotto.
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Generale Moriano della Gilda D'Arme
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